La serata “Notte Morricone” del 1° agosto all’Arena Sferisterio di Macerata ha offerto al pubblico un’esperienza artistica unica, capace di fondere musica e danza in una performance ricca di significato e stile. Con la coreografia dello spagnolo Marcos Morau e una produzione della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, l’evento ha attirato un pubblico entusiasta, tanto da registrare il tutto esaurito.
La rappresentazione è stata particolarmente caratterizzata da un’interpretazione concettuale e raffinata. Gli spettatori sono stati accolti da una scenografia essenziale, progettata da Marc Salicrú, che evocava un’atmosfera quasi in “stile berlinese”, con un uso sapiente e minimale delle luci per creare giochi di ombre e ambientazioni minimali. Questo approccio minimalista è stato rafforzato dai costumi disegnati da Silvia Delagneau, i quali, seppur semplici, hanno aggiunto una dimensione estetica che sottolineava la natura astratta e intima della performance.
Le coreografie si sono distinte per l’assenza di movimenti classici, preferendo invece una danza contemporanea che esplorava diverse forme di espressione. I ballerini hanno eseguito movenze sincroniche che, in alcuni momenti, richiamavano il mondo western, mentre in altri si discostavano totalmente dalla musica, creando una tensione dinamica e visivamente affascinante. Questo contrasto tra sincronia e asincronia ha dato vita a un’esperienza fluida e imprevedibile, dove ogni gesto sembrava raccontare una storia propria.
Un elemento distintivo dello spettacolo è stato l’uso di pupazzi stile ventriloqui, che sono stati integrati nelle coreografie in maniera inaspettata e creativa. Questi pupazzi hanno contribuito a costruire un mondo scenico complesso e simbolico, aggiungendo un ulteriore strato di significato e profondità all’intera rappresentazione.
La componente sonora è stata altrettanto innovativa. Sotto la direzione e l’adattamento musicale di Maurizio Billi, il sound design di Clara Aguilar e Alex Rœsr Vatiché ha creato un tessuto sonoro che andava oltre i classici brani di Ennio Morricone. La colonna sonora ha incluso interferenze, fruscii, frammenti di dialoghi tratti dai film per i quali Morricone ha composto le musiche, e perfino il suo discorso di accettazione dell’Oscar. I cambi di brano erano deliberatamente bruschi, con transizioni che a volte ricordavano il suono crudo e meccanico dell’industrial tedesca. Questa scelta ha aggiunto una dimensione sonora dissonante e provocatoria, in netto contrasto con le melodie dolci e orchestrali di Morricone, creando un effetto straniante ma affascinante.
Nonostante l’assenza di musica dal vivo, la qualità dell’audio è stata eccezionale, grazie a un impianto sonoro di altissimo livello e all’acustica naturale dell’Arena Sferisterio, notoriamente perfetta. L’impatto del suono, nitido e avvolgente, ha contribuito a rendere l’esperienza immersiva e ha amplificato le emozioni suscitate dalle coreografie e dalle immagini sceniche.
In conclusione, la “Notte Morricone”, data unica nella stagione dello Sferisterio, è stata un tributo non convenzionale e coraggioso al grande compositore italiano. La fusione di elementi visivi e sonori ha offerto al pubblico una reinterpretazione audace e originale delle sue opere, capace di risuonare profondamente grazie all’ambientazione suggestiva dello Sferisterio. L’evento è riuscito a onorare la memoria di Ennico Morricone, non solo celebrando la sua musica, ma esplorando nuovi orizzonti espressivi, in un’esperienza artistica che resterà a lungo impressa nella memoria degli spettatori.