Per la temporanea indisponibilità del Teatro Lauro Rossi dovuta a cause di forza maggiore, il concerto BRHAMS, MOZART E BOCCADORO programmato a Macerata per domenica prossima, 16 marzo, alle ore 17, si terrà presso il Teatro Don Bosco lo stesso giorno e alla stessa ora.
Gli abbonati terranno il biglietto già acquistato: con questo potranno recarsi al Teatro Don Bosco 30 minuti prima dello spettacolo.
A tutti verrà assegnato lo stesso posto acquistato per il Teatro Lauro Rossi.
Qualora questo non fosse possibile, verranno contattati dalla Biglietteria dei Teatri per scegliere un posto differente.
Chi ha acquistato il biglietto singolo lo dovrà cambiare presso la biglietteria dei teatri (aperta fino a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30) o il giorno stesso al Don Bosco dalle ore 16.00.
INFO: Biglietteria dei Teatri, Tel. 0733 230735
email: boxoffice@sferisterio.it
Ci sarà dunque la possibilità di ascoltare in anteprima nazionale la nuova opera che proprio la FORM ha commissionato a Carlo Boccadoro e che viene eseguita da Fabrizio Meloni, Primo clarinetto dell’Orchestra del Teatro e della Filarmonica della Scala.
Dopo San Severino e Macerata, l’evento si terrà anche lunedì 17 marzo a Milano.
L’Orchestra Filarmonica Marchigiana viene diretta da Carlo Boccadoro, compositore, musicologo e pianista, nonché Accademico di Santa Cecilia dal 2023. Sul palco, come anche Fabrizio Meloni: quarantuno anni di carriera scaligera, è fondatore del Duo Obliquo con Carlo Boccadoro e ha collaborato con solisti di fama internazionale quali Bruno Canino, Alexander Lonquich, Michele Campanella, Heinrich Schiff, Friederich Gulda, Editha Gruberova, il Quartetto Hagen, M.W Chung, Philip Moll, Riccardo Muti e Daniel Baremboim (quest’ultimo nella veste straordinaria di pianista).
Il programma inizia con Serenata, opera su commissione FORM, prima esecuzione assoluta, composta da Carlo Boccadoro, e prosegue con Concerto per clarinetto e orchestra in la magg. K. 622 di Wolfgang Amadeus Mozart. Completato nell’ottobre del 1791, ossia nell’ultimo anno di vita del compositore, è stato scritto per un virtuoso, Anton Stadler, uno dei più rinomati clarinettisti dell’epoca ed è per lui che Mozart scrisse le sue composizioni più importanti per questo strumento, relativamente «giovane».
La serata si conclude con la Serenata n. 2 in la magg., Op. 16 di Johannes Brahms, composizione che costituisce il primo impatto del musicista con l’orchestra, alla quale avrebbe dedicato nell’età matura molta parte della sua attività, risultando un eccellente orchestratore. In questa opera si notano già le caratteristiche dell’arte brahmsiana, contrassegnata da un romanticismo riflessivo e teneramente nostalgico.