La nuova via italiana della lotta al cancro è aperta da uno studio di fase I presso la Clinica Oncologica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona. Il protocollo sperimentale (“PBI-200-101: Studio di fase 1/2 di PBI‐200 in soggetti con tumori solidi avanzati o metastatici positivi alla fusione di NTRK”) sarà attivato solo in 6 centri in Italia (a Milano, Verona, Napoli e Ancona) e riguarda una nuova molecola (PBI-200). Quest’ultima rientra nella classe dei farmaci agnostici, che rappresentano la frontiera più avanzata dell’oncologia di precisione e possono essere definiti “jolly”, perché colpiscono in maniera selettiva alcune mutazioni genetiche, indipendentemente dall’organo interessato dalla patologia.
Nelle Marche i pazienti oncologici possono accedere a possibilità terapeutiche innovative anche attraverso il Cancer Center CORM (Centro Oncologico e di Ricerca delle Marche), cui è possibile afferire anche in modalità telematica (www.corm-marche.it). Nel CORM è attivo il Molecular Tumor Board, gruppo multidisciplinare che valuta la possibilità di effettuare una profilazione genetica estesa dei tumori e volto a tradurre le complesse informazioni molecolari in un dato fruibile dai clinici con finalità prognostiche e predittive di efficacia delle terapie.
Fondamentale la sinergia e la collaborazione tra Università e Azienda Ospedaliera. “La Facoltà di Medicina e Chirurgia – ribadisce Mauro Silvestrini, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Politecnica delle Marche – è particolarmente orgogliosa di partecipare a questa iniziativa di altissima complessità che richiede una collaborazione intensa tra strutture universitarie ed ospedaliere, senza alcuna distinzione o separazione di ruoli. Si tratta di una formidabile opportunità in grado di dare ai nostri pazienti prospettive sempre migliori, anche di fronte a malattie complesse ed impegnative”.